Paolo Crosa Lenz giornalista e scrittore, dal 2016 presidente dell'Ente di Gestione delle Aree Protette dell'Ossola, ci racconta un anno ricco di soddisfazioni per l'ente che presiede.
Il 2018 è stato un anno importante per i parchi naturali dell’Ossola.
Il 40° di istituzione del Parco Naturale dell’Alpe Veglia (1978) ha posto con forza il ruolo dei parchi nel terzo millennio. Il convegno di ottobre (“I parchi naturali per una nuova etica della montagna”) ha ribadito su scala europea il ruolo primario di conservazione e tutela della biodiversità.
L’attenzione della Regione Piemonte ha permesso all’ente di irrobustire la pianta organica con l’assunzione di quattro giovani guardiaparco che hanno permesso di migliorare l’efficienza dei servizi di vigilanza. Il prossimo anno nuove figure tecniche miglioreranno l’efficacia e l’efficienza dei servizi istituzionali. Gli operatori di servizio civile hanno permesso l’attivazione di un efficiente Ufficio Comunicazione.
Il lungo lavoro sommerso di progettualità ha dato i suoi frutti con l’approvazione di due progetti Interreg (Mineralp e Terrazzamenti) e di altri già approvati o in corso di approvazione. Risorse importanti per la promozione di uno sviluppo sostenibile delle Alpi. Il progetto “Terraviva”, grazie all’impegno di Claudio Minacci, ha avviato la prima esperienza di associazione fondiaria in Ossola.
Il rinnovo della CETS (Bruxelles 27-28 novembre 2018) ha ribadito il ruolo del Parco nella società alpina contemporanea: tutela della biodiversità con la sostenibilità dello sviluppo. Non parole, ma azioni concrete.
Il 2019 sarà un anno altrettanto importante: rafforzamento della pianta organica e realizzazione della progettualità già approvata richiederanno impegno e lavoro.
L’obiettivo principale del 2019 è il riconoscimento di Transboundary Park da parte di Europark (previsto per settembre in Lituania nel corso dell’assemblea annuale della federazione dei parchi naturali europei. La concretezza consiste nel creare, con il vicino Landschaftspark Binntal, un parco transfrontaliero nel cuore delle Alpi. Sarà il secondo in Italia (l’altro è quello tra le Alpi Giulie e il Triglav Nationalpark in Slovenia) e il primo in Europa con la Svizzera. Il riconoscimento offrirà un ulteriore livello elevato di tutela della natura delle Alpi Lepontine da parte dell’Unione Europea.
Un doveroso grazie per questi risultati e queste prospettive al personale dell’ente (guardiaparco, amministrativi e civilisti), ai collaboratori (Guide del Parco, Consulta e Comunità del Parco), a tutti gli amici (veramente tanti!) che sono sempre stati vicini al Parco anche nei momenti difficili. Soprattutto un grazie ai componenti del consiglio direttivo dell’Ente per la disponibilità e l’armonia con cui abbiamo lavorato quest’anno.
Paolo Crosa Lenz
Fonte: ilrosa.info