Il secolo XIX, in particolare l’ultimo quarto, è stato il periodo di maggior popolamento delle nostre vallate (la Valle Maira contava 22.000 abitanti, oggi non si arriva a mille). L’aumento degli abitanti portò altresì ad un fiorire di artisti che percorrevano i sentieri delle Valli mettendosi a disposizione di coloro che volevano porsi sotto la protezione dei Santi allora più conosciuti.
Ecco allora che agli incroci delle mulattiere sorsero piloni votivi, piccole cappellette, croci di legno o di pietra a protezione di coloro che tali sentieri percorrevano quotidianamente. Altri, di solito le famiglie più benestanti. volevano avere i loro Santi “privati” affrescati sulla propria casa (di solito i Santi dei quali i familiari portavano il nome).
Uno dei più prolifici pittori itineranti operanti nelle Valli Occitane cuneesi fu il buschese Giuseppe Gauteri . Figlio di un pittore e con altri quattro fratelli anch’essi pittori di valore (Antonio, Giovanni, Luigi e Francesco) operò dal 1828 al 1878 nelle valli Stura (bassa valle), Maira, Varaita e Po lasciando un numero enorme di suoi lavori, molti dei quali,ovviamente, ormai perduti per l’incuria del tempo e spesso anche degli uomini. Essendo il meno dotato tecnicamente fra tutti i fratelli, i quali avevano potuto frequentare le scuole d’arte, era solito firmare i suoi lavori nei primi tempi con la frase “gauteri pinse” ed in seguito, in omaggio ai suoi fratelli, “Giuseppe Gauteri fratello di tre oppure quattro cavalieri”
Questo libro non è altro che il censimento fatto in Valle Maira dei lavori pittorici rimasti di Giuseppe Gauteri, da Dronero fino ad Acceglio. Ne ho trovati ancora 72, riportati nel libro, oltre ad altri due trovati in seguito,. Affinchè non tutto vada perduto….
Roberto Mattiauda